5. Fare esperienza
FARE ESPERIENZA
Io umano faccio esperienza di ogni cosa. Se il mio cane soltanto "mangia", io invece <degusto e assaporo>; se il mio cane semplicemente "vede", io invece <guardo e osservo>; se il mio cane si "muove", io invece <viaggio e imparo>; se il mio cane prova "dolore" (magari per una zampa ferita), io invece <soffro e mi dispero> (anche per cause psicologiche).
Fare esperienza delle diverse situazioni di una intera vita significa avere una coscienza articolata, stratificata, composita, di tutti i fatti, gli eventi, gli accadimenti, gli incontri, le notizie, le emozioni e i sentimenti, che attraversano la nostra esistenza.
<Fare esperienza> vuol dire essere "umani", nel bene e nel male, nel buono e nel cattivo: <fare esperienza> della morte di una persona cara può essere terribile perché non ci si limita a prendere atto del suo corpo inerte e/o della sua assenza, ma ci si rende conto che non si avranno mai più scambi affettivi e verbali con quella persona; d'altro canto <fare esperienza> della nascita di un figlio può essere meraviglioso perché non ci si limita a prendere atto della nuova creatura, ma ci si rende conto di aver messo al mondo un individuo, di essere avviati su un percorso denso di <dare e ricevere>, di essere investiti da una seria e gratificante responsabilità, di avere una presenza costante in più nella propria casa e nella propria vita, di poter trasferire a qualcuno ciò che si è imparato.
"L'esperienza non è ciò che accade a un uomo. E' ciò che un uomo fa di ciò che accade a lui"
(Aldous Leonard Huxley)