Socrate
"Caro amico, tu sei ateniese, cittadino della più grande e rinomata, per la sua scienza e la sua potenza, fra tutte le città, eppure non arrossisci nel riservare le tue cure alle tue ricchezze, per continuare ad accrescerle il più possibile, insieme alla tua reputazione e agli onori; e invece, della tua ragione, della tua verità e della tua anima, che dovremmo di continuo migliorare, tu non ti curi e neppure ti dai pensiero. E se qualcuno di voi contesta e sostiene che della sua anima si prende cura, non crediate che lo lascerò in pace andandomene immediatamente. Al contrario, lo interrogherò, lo esaminerò, disputerò a fondo con lui. Giovane o vecchio, chiunque sia colui che mi capiterà d incontrare, forestiero o concittadino, è questo il modo in cui mi comporterò con lui; e soprattutto con voi, miei concittadini, dal momento che a voi sono legato più strettamente in virtù dei vincoli di sangue. E' proprio questo, infatti, intendetemi bene, quel che mi comanda il dio; e io ritengo che mai nulla di più propizio di questo mio zelo nell'eseguire tal comando sia toccato in sorte alla città"
(Platone, <Apologia di Socrate>, 30a)
Platone, figlio di Aristone del demo di Collito (Atene, 428/427 a.C.- Atene, 348/347 a.C.), è stato un filosofo greco antico. Assieme al suo maestro Socrate e al suo allievo Aristotele ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale.