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6. Fare anima

15.01.2018

FARE ANIMA

Per molti secoli, il <fare esperienza> dell'Uomo si è spostato, progressivamente, da una dimensione "mitologica" a un livello "letteralista", materialista, realista, come se le esperienze contenessero sempre più alti livelli di oggettività.

Oggi, infatti, si percepiscono le esperienze nel mondo come realtà assoluta, inconfutabile. Di conseguenza, ci si sente il "centro del mondo". Non si ha molta capacità di relativizzare, di osservare le cose da prospettive trasversali, da angolazioni più sfumate e morbide.

L'atteggiamento attuale è questo: il fatto x succede a me quindi il fatto x è vero; quel che mi accade è il parametro del reale; se io sono il parametro del reale, allora io sono la cosa più importante di tutte (anche di Dio).

Contro questa tendenza "realista" del <fare esperienza>, il filosofo e psicoanalista americano James Hillman suggeriva il <fare anima>.

In sintesi, <fare anima> significa riportare l'esperienza umana al rango di immagine, illusione, sogno, senza per questo sminuirla, anzi rendendosi conto che si tratta della sola "realtà" a noi possibile.

A noi è concessa una realtà "ad hoc" e nessun'altra. Questa, pertanto, è <la nostra realtà>, ma non <LA REALTA'> (ammesso ne esista una, in senso oggettivo e massimamente indipendente dal nostro sguardo).

Se i miei occhi possono vedere solo nello spettro prestabilito dall'interazione fra organo oculare e cervello, se le mie orecchie non raccolgono frequenze inferiori e superiori a una certa gamma, allora ciò che io "vedo" e "sento" come reale è solo il frutto dell'incontro fra alcuni stimoli e i miei sensi assolutamente limitati. E lasciamo, per ora, da parte gli enormi condizionamenti "culturali" che aggiungono altre caratterizzazioni, deviazioni e limitazioni a "vista" e "udito" (nonché agli altri sensi, compresi quelli "interni": sentimento, emozione e intuizione).

Già all'interno della sola umanità, una banale mela rossa non è tale per tutti gli individui. Ci sono persone daltoniche che vedono altri colori rispetto alla maggioranza... e ci sono persone che hanno una soglia di sopportazione del dolore diversa dalla norma; persone dotate del cosiddetto "orecchio assoluto"; persone che sentono sapori e odori che altri non riescono a percepire.

La mia esperienza, il mio <fare esperienza> dei fatti del mondo è, dunque, una roba MIA, molto MIA, assolutamente MIA. E' una faccenda estremamente soggettiva, ricade nel mio perimetro. Allora su di essa IO posso intervenire, diminuendo la presunzione di obiettività e riconducendo l'esistenza alla sua natura immaginale. 

"Fare anima significa prendere ogni persona, oggetto, evento con cui veniamo a contatto e riportarlo alla sua reale natura di immagine ricordando a noi stessi che stiamo sognando e che ciò che percepiamo è una immagine prodotta dal nostro stesso sogno". 

(Selene Calloni Williams)

Carlo de Blasio carlodeblasio@yahoo.com
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